Giulio Turcato (Mantova, 16 marzo 1912 – Roma, 22 gennaio 1995)
Giulio Turcato nato a Mantova da genitori Veneti trascorse la sua infanzia a Venezia. L'atmosfera artistica della città esercitò un innegabile fascino su Turcato bambino, tanto che la sua sensibilità alla luce e alle atmosfere della laguna fu il punto cardine delle ricerche sul colore, che pervasero tutta la sua ricerca artistica. Il segno e il colore erano strumenti per esprimere in pittura una visione primordiale, un'emozione che gli scaturiva dai suoi incontri e dalle sue passeggiate, che egli stesso definiva "itinerari di incertezza". Questa estrema devozione e fiducia verso tutto ciò che era nuovo e sconosciuto lo portò ad intraprendere gradualmente, ma razionalmente, la strada dell'astrattismo informale. Nella sua pittura c'erano segni, macchie e punti, capaci di far diventare il quadro diverso dal colore del fondo. Una lunga ricerca stilistica quella di Turcato, orientata verso un nuovo colore, sempre in mutazione, sempre in divenire, un colore dinamico e contaminato anche con materiali diversi, quali gommapiuma, sabbia, catrame, polveri d'argento e sostanze fluorescenti, che gli permettevano di creare effetti di variabilità della superfice pittorica.