Giacomo Manzù (Bergamo 22 dicembre 1908 - Roma 17 gennaio 1991)
E' stato uno dei maggiori scultori e pittori italiani del Novecento. Pseudonimo di Giacomo Manzoni, l'artista bergamasco, interrompe precocemente i suoi studi di scuola primaria per formarsi presso botteghe artigiani dell'epoca, tra cui quella di Dossena, dove apprende l'arte dell'intaglio e della doratura. Dopo un breve soggiorno a Parigi, ritornato in Italia nel 1930, si stabilisce a Milano ed inizia a dedicarsi al disegno, all'illustrazione, all'incisione e alla pittura senza mai abbandonare la scultura, tantoché nel 1941 ottiene la cattedra di scultura proprio all'Accademia di Brera. Dopo un'iniziale ispirazione artistica vicina al primitivismo, all'arte egizia e minoica, l'artista negli anni '30 del Novecento si avvicina alla tecnica dello "sfumato"in scultura tipica di Medardo Rosso: dalle opere a carattere sacro e religioso che diverranno simbolo di protesta contro la guerra, Manzù passerà a temi più intimisti a partire dagli anni'50 del Novecento, ispirato forse da suo padre, per occuparsi anche di lavori di scenografia teatrale negli anni '70. Nel 1969 l'artista inaugura la Raccolta degli amici di Manzù, museo a lui dedicato nella città di Ardea dove muore nel 1991.