L'artista forlivese (Forlì 1502 - 1574), dopo aver studiato le opere del Palmezzano fu allievo del Genga con cui lavorò nella corte dei Della Rovere, seguì poi Timoteo da Urbino e Giambattista da Pordenone. Durante i suoi soggiorni a Roma ebbe modo di vedere le opere di Raffaello e Michelangelo che influenzarono il suo stile. Viene definito artista "raro e mutevole". Raro poichè le sue opere sono andate perse in maniera consistene e mutevole in quanto la sua pittura non è caratterizzata dalla costanza delle formule e dei tipi stilistici.